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Quei dazi di Trump che spaventanol’abruzzese del vino

Scarpone è un importatore Usa originario del Teramano: Vanno abbassati, non sappiamo che cosa aspettarci

A fermare un ulteriore dei dazi del aumento presidente Usa Do- nald Trump è stato un impor tatore di vini di New York, Vic- tor Schwartz della piccola so- cietà Vos, che ha fatto causa inun tribunale federale e ha vinto contro l’aumento illega le dei dazi in quanto non san- cito dal Congresso. Causa che le grandi società avevano ti- more di intraprendere. Per ca- pire l’importanza di questa vit- toria, il Centro ha contattato un importatore di vini origina- rio di Guardia Vomano (Nota- resco), Lorenzo Scarpone del- la società Villa Italia di San Francisco, che è molto preoc cupato per il futuro.

Se i dazi in America au- menteranno, gli importatori come noi avranno guai seri. Non sappiamo cosa fare o co- sa aspettarci e non abbiamo un’associazione di importato- ri di vini che possa fare lobby- ing presso l’amministrazione Trump, lamenta il 64enne. Scarpone.

Visto che il presidente Trump ci tiene alla reciproci- tà, una soluzione, a detta di esperti, sarebbe di ridurre of addirittura eliminare i dazi ai vini americani importati in Eu- гора.

Scarpone concorda: «L’Eu- ropa deve abbassare i dazi sui vini americani, perché mai questi andranno forte, perlo- meno in Italia, Francia, Spa- gna, Portogallo, e Grecia. Poi continua: «Penso che i generi alimentari e i vini americani non riusciranno a prendere una fetta di mercato impor- tante in Europa, perché in America si utilizzano troppi prodotti chimici. Specifica poi: «d vini americani hanno due problemi per l’Italia: alto costo all’origine e alti elemen- ti chimici. In passato è stato di- mostrato che i vini california- ni hanno più elementi chimici di qualsiasi altro tipo di vino a livello mondiale. Da tener con- to che i costi dei vini califor- niani sono alti anche per la Ca- lifornia (nello stato di New York, ad esempio, questi sono meno costosi). Nella valle di Napa area principale nella California e negli Usa per la produzione di vini – 45 azien- de vinicole sono in vendita, queste lasciano marcire i grap- poli d’uva sulle piante piutto- sto che raccoglierle e venderle come frutta, per l’elevato co-sto.

Da tenere presente, secon- do Scarpone, anche che negli ultimi anni il consumo del vi- no presso la gen X- ovvero persone dai 40 a 60 anni – in America è sceso del 50 per cen-to.

Per quanto riguarda la sua azienda, Scarpone afferma che Villa Italia importa 2.000 casse di vino l’anno (ogni cas- sa contiene 12 bottiglie da 750 ml) da 30 produttori di tutt’Ita- lia e che i dazi prima venivano applicati al 10% sulla fattura, oggi sono del 20%. Vi sono poi i costi del trasporto che am- montano a 20 dollari per cas- sa. Al consumatore il costo vie- ne maggiorato del 25-30% del costo totale (fatturazione, da- zi e trasporto). Quindi il gua- dagno dell’importatore, che una volta poteva arrivare al 15%, oggi al massimo arriva al 6% se il produttore offre uno sconto.

Dall’Abruzzo, Lorenzo im- porta i vini, curati da Antonio La Mona de La Locanda Scar- pone, un vigneto ed un com- plesso che Lorenzo ha creato nel 2001 nella sua nativa Guar dia Vomano e formato da una vecchia casa colonica ristrut- turata, diventata ora anche un agriturismo con alloggi.

La storia di emigrante di Scarpone inizia nel 1978, quando a 17 anni parte per Londra per lavorare nei risto- ranti e per studiare la lingua inglese. Terminata l’esperien- za londinese, torna a frequen- tare la scuola alberghiera a Giulianova. Apre il suo primo ristorante assieme al fratello Marcello a Silvi Marina nel 1983 e lo tiene aperto fino a quando, nel 1987, s’imbarca come cameriere e sommelier in una nave da crociera che lo porta per la prima volta a San Francisco dove rimane a lavo- rare come sommelier del risto- rante “Donatello” e dove poi sposerà Susy.

Due anni dopo apre Villa Italia. Due altre attività di cui Scarpone va orgoglioso sono “Slow Food San Francisco” e “Sustain Abruzzo”; si tratta di due società di beneficenza al- le quali si aggiungono il Mu- seo italo-americao di San Francisco, due fondazioni per la lotta ad artrite e leucemia, e l’iniziativa “The Golden Glass” per raccogliere fondi a favore di contadini in Africa e Messico. Ora è in procinto di creare una fondazione a no- me di suo figlio Fabio, decedu- to per abuso di fentanyl.

An elderly woman and a middle-aged man pose together indoors.

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